La civiltà artistica cinese si è svolta secondo una linea evolutiva unitaria nel suo territorio immenso e geograficamente ben delimitato. Si è estesa anche nei territori conquistati ed ha assorbito le invasioni di popoli stranieri (turchi, mongoli, manciù…) ed i loro influssi culturali senza però farsi condizionare. Ha origini remotissime: già nel IV millennio a.C. esisteva in Cina una cultura agricola, la cui economia era basata sulla coltivazione prevalentemente del miglio al Nord e del riso al Sud. Le opere sono identificate dal nome delle diverse dinastie imperiali che reggevano il potere: gli artisti infatti lavoravano principalmente per l’imperatore e la sua corte. Le religioni più diffuse sono il confucianesimo, il taoismo ed il buddismo. Musulmani e cristiani sono piccole minoranze. La produzione artistica è spesso destinata a scopi rituali, legata al culto dei morti e alla memoria degli antenati. Dell’età del bronzo (dal IV millennio a.C. al I millennio a.C. compreso) sono giunti fino a noi oggetti usati per cerimonie religiose come vasi in bronzo, complicati e decorati, che rappresentano il centro dell’attività artistica dei cinesi fino all’inizio della corrispondente epoca cristiana. Nelle tombe appaiono anche oggetti in giada. Questo durissimo minerale, lavorabile solo per mezzo di abrasivi, per la sua resistenza veniva considerato capace di preservare i corpi dalla putrefazione. Numerose forme di arte sono si sono potute sviluppare grazie all’influenza di  grandi filosofi, insegnanti, figure religiose e personaggi politici. L’arte cinese comprende tutti gli aspetti di espressione creativa umana, dalle arti figurative all’ arte popolare e arte performativa.
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南无阿弥陀佛